Dalla Legge di Bilancio 2025 alle nuove FAQ del Ministero: come cambiano gli incentivi e perché le aziende sono ancora in tempo per approfittarne
Il Piano Transizione 5.0, leva strategica per l'efficienza e la digitalizzazione delle imprese italiane, entra in una nuova fase operativa. Come già esplorato nel nostro precedente articolo, la misura incentiva investimenti chiave, ma ora importanti semplificazioni procedurali – introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 e dalle ultime FAQ del GSE (febbraio 2025) – ne rendono più agevole l'accesso. Questo significa percorsi potenzialmente più snelli per finanziare gli investimenti aziendali in tecnologie 4.0 che includono anche un risparmio energetico.
I progetti devono essere completati entro il 31 dicembre 2025 (con avvio dal 1° gennaio 2024), quindi le aziende hanno ancora tempo per cogliere questa opportunità. Analizziamo le principali novità.
Semplificazioni e novità: cosa cambia con la Legge di Bilancio 2025 e le nuove FAQ
Le modifiche mirano a snellire l'accesso al credito d'imposta, mantenendo il focus sull'efficienza energetica.
- Procedura semplificata per investimenti sostitutivi (Art. 38, c. 9-bis). Si tratta di una novità rilevante. Per investimenti 4.0 sostitutivi di beni tecnologicamente analoghi (stesso processo, tecnologia più avanzata) e ammortizzati da minimo 24 mesi, la dimostrazione del risparmio energetico è facilitata. I certificatori possono usare documentazione standard (norme UE/settore, BATs) invece di calcoli specifici. Non è richiesta la rottamazione del bene sostituito; l'ammortamento si verifica su base civilistica.
- Chiarita la cumulabilità. La Legge di Bilancio 2025 specifica la cumulabilità con altre agevolazioni (nazionali/UE). Questa è possibile se non coprono le stesse quote di costo e fino al costo totale sostenuto. (Es: con aiuto al 60%, T5.0 si applica sul 40% residuo). Confermata cumulabilità con Crediti ZES/ZLS e Certificati Bianchi (con riduzione TEE del 50% in specifici casi PNRR/fondi).
- Conferma Ordini e Leasing. Per la conferma del credito di imposta prenotato (entro 30gg dalla prenotazione al GSE), è sufficiente un acconto del 20% sul costo totale degli investimenti sulla struttura/processo produttivo e sul costo totale degli impianti rinnovabili inseriti nel progetto di innovazione (anche a un solo fornitore per categoria). Per il leasing, sono sufficienti stipula contratto e ordine della società di leasing, indipendentemente dal maxi-canone.
- Validità Perizie 4.0. Le perizie/attestazioni Transizione 4.0 (su caratteristiche tecniche e di interconnessione) sono valide anche per il 5.0, evitando duplicazioni.
- Interconnessione. L'interconnessione dei beni 4.0 va realizzata e comprovata entro la comunicazione finale al GSE (28 febbraio 2026), non necessariamente entro il completamento dell'investimento (31 dicembre 2025).
Aggiornata la struttura degli incentivi
La struttura base del credito d'imposta Transizione 5.0 rimane legata sia all'entità dell'investimento sia al livello di risparmio energetico conseguito. Tuttavia, la Legge di Bilancio 2025 ha aggiornato gli scaglioni di investimento: il primo arriva ora fino a 10 milioni di euro, mentre il secondo copre la fascia da 10 a 50 milioni di euro. Resta fermo il limite massimo di 50 milioni di euro di costi ammissibili per anno per impresa. Le aliquote percentuali del credito, invece, non cambiano e continuano a dipendere dalla classe di efficienza energetica raggiunta (infografica come da FAQ GSE).
Il meccanismo fondamentale resta quello degli interventi 'trainanti' e 'trainati'. Sono considerati trainanti gli investimenti in beni materiali (Allegato A) e immateriali (Allegato B) della L. 232/2016 che generano il risparmio energetico minimo richiesto, pari al 3% sulla struttura produttiva o al 5% sul processo interessato. La realizzazione di questi interventi trainanti abilita poi l'accesso all'incentivo anche per gli interventi cosiddetti 'trainati'. Questi includono principalmente i beni per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all'autoconsumo (come impianti fotovoltaici, soggetti a specifici requisiti tecnici e territoriali e con possibili maggiorazioni per moduli UE ad alta efficienza, o impianti solari termici se il calore è per processo produttivo), compresi eventuali sistemi di stoccaggio. Rientrano tra i trainati anche le spese per la formazione qualificata del personale sulle tecnologie 5.0, entro il limite del 10% degli investimenti totali e con un massimo di 300.000 euro.
Il settore servizi tra i beneficiari
È importante sottolineare che il Piano non riguarda solo l'industria manifatturiera. Le FAQ ministeriali (in particolare la 3.9, da cui è derivato l'esempio seguente) chiariscono l'applicabilità anche al settore dei servizi. Immaginiamo un hotel che investa in un nuovo sistema di climatizzazione (HVAC) e illuminazione LED avanzati. Questi impianti, normalmente considerati generali, diventano ammissibili come 'trainanti' se gestiti in modo intelligente da un software di Building Management System (BMS, bene immateriale Allegato B) che ne regola dinamicamente il funzionamento (in base a occupazione, orari, meteo, ecc.) e dimostra il raggiungimento del risparmio energetico minimo richiesto (es. 3% sulla struttura). Realizzato questo investimento trainante (composto da HVAC, LED e BMS), l'hotel potrà richiedere l'incentivo anche per interventi trainati, come l'installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto per l'autoconsumo (dimensionato secondo le regole e i fabbisogni) e la formazione del personale all'uso del nuovo sistema. Il beneficio finale sarà un credito d'imposta calcolato sulla somma dei costi di tutti questi interventi (trainanti e trainati), applicando l'aliquota percentuale determinata dal livello di risparmio energetico conseguito grazie all'azione combinata dei soli beni trainanti (nell'esempio, HVAC/LED+BMS).
Il ruolo chiave delle ESCo: Geoside al fianco delle imprese
Nonostante le semplificazioni attuate, la complessità del Piano Transizione 5.0 richiede competenze specifiche. Le Energy Service Companies (ESCo) certificate, come Geoside, giocano un ruolo fondamentale. Da un lato le ESCo possono essere Beneficiarie Dirette del credito d’imposta come confermato dalle FAQ, realizzando l'investimento presso l'azienda cliente, spesso tramite Contratti di Performance Energetica (EPC). In questo modello, la ESCo si assume l'investimento e il rischio tecnologico, garantendo i risparmi al cliente e beneficiando dell'incentivo.
Il ruolo fondamentale delle ESCo però abbraccia l’intero percorso di accesso ai benefici del piano Transizione 5.0.
Geoside infatti offre un supporto end-to-end che comprende:
- Assessment energetico e studio di fattibilità: analisi preliminare per identificare gli interventi più efficaci, verifica di ammissibilità, stima dei risparmi energetici (necessaria per la certificazione ex-ante) e calcolo del potenziale credito d'imposta.
- Progettazione e realizzazione: sviluppo e implementazione degli interventi, sia trainanti sia trainati anche grazie all’impiego di Savemixer (link), il software di Digital Energy Management per il monitoraggio e la gestione dei consumi energetici delle imprese.
- Gestione Pratiche e Certificazioni: Supporto nella predisposizione della documentazione necessaria per le certificazioni energetiche ex-ante ed ex-post e gestione delle comunicazioni con la piattaforma GSE.
Il Piano Transizione 5.0, arricchito dalle recenti semplificazioni, rappresenta un'occasione imperdibile per le imprese italiane per investire in innovazione, ridurre i costi energetici e migliorare la propria sostenibilità. Le novità introdotte facilitano l'accesso, specialmente per gli investimenti sostitutivi, e chiariscono l'applicazione anche nel settore terziario. Tuttavia, la finestra temporale è limitata e la procedura richiede attenzione e competenza. C'è tempo fino al 31 dicembre 2025 per completare gli investimenti e fino al 28 febbraio 2026 per inviare la comunicazione finale al GSE.
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