I dati dell’Energy Efficiency Report 2024 sottolineano che sono ancora tante le sfide che il settore deve affrontare

  1. Il settore residenziale alla prova della Direttiva Case Green
  2. L’efficienza energetica nelle imprese italiane
  3. Geoside per la transizione energetica

L'Energy Efficiency Report 2024, elaborato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano e di cui anche quest’anno Geoside è partner, rappresenta, come ogni anno, un interessante indicatore dell’attuazione del PNIEC, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. Nonostante i dati relativi allo scorso anno siano positivi, il quadro complessivo a lungo termine denota che le sfide che il settore deve affrontare sono molte e occorre mettere in campo tutte le risorse a disposizione per rispondere adeguatamente.
Vediamo insieme il contesto nel dettaglio.

Nel 2023, il mercato ha raggiunto un valore stimato tra gli 85 e i 95 miliardi di euro, trainato principalmente dagli investimenti nel settore residenziale (55-59 miliardi di euro), grazie alla coda degli incentivi fiscali elargiti negli anni scorsi, a cominciare dal Superbonus 110% e dagli altri bonus edilizi. Il settore terziario ha contribuito con 25-29 miliardi di euro, mentre gli investimenti nel settore industriale si sono attestati a 2,4-2,9 miliardi di euro e quelli nella Pubblica Amministrazione a 2,4-3,4 miliardi di euro.

Tuttavia, l'Italia continua a registrare una performance debole in termini di efficienza energetica rispetto ad altri paesi europei. Nonostante si posizioni al quarto posto nell'Energy Intensity Index (rapporto fra il consumo lordo di energia e il PIL di un Paese) del 2022, un valore migliore della media europea, la sua posizione è rimasta stabile negli ultimi anni, a differenza di paesi come Germania, Francia e Spagna, che nell’ultimo decennio hanno registrato cali significativi. Guardando al futuro la situazione non migliora: secondo l’indice Odyssee-Mure, calcolato tramite la media di tre sotto-indicatori (livello attuale, trend, policies), l’Italia si colloca al 22° posto tra i 27 Paesi appartenenti alla UE. Tale risultato deriva dal basso punteggio (22° posizione) dal punto di vista del trend storico (Trend) e del quadro normativo in vigore (Policies) in cui il Paese è classificato solo come 18° tra i 27 Stati membri.

Il settore residenziale alla prova della Direttiva Case Green

Il settore residenziale è stato il principale motore degli investimenti in efficienza energetica negli ultimi anni, spinto in particolare dal Superbonus 110%, che ha generato circa 100 miliardi di euro di investimenti nel triennio 2021-2023. Questo incentivo ha permesso di realizzare interventi di riqualificazione energetica su larga scala, migliorando l'efficienza di migliaia di edifici.

Tuttavia, il progressivo esaurimento del Superbonus e la fine prevista per altri incentivi come l'Ecobonus e il Bonus Casa (la cui conclusione è prevista per entrambi a fine 2024) rende necessario la ricerca e sviluppo di nuove strategie e soluzioni innovative per il futuro del mercato, al fine di raggiungere ugualmente gli obiettivi di efficienza energetica.

In questo contesto, la Direttiva Europea sulle prestazioni energetiche degli edifici (EPBD), nota anche come Direttiva "Case Green", assume un ruolo cruciale. La direttiva, approvata a marzo 2024, stabilisce nuovi requisiti e obiettivi per l'efficienza energetica degli edifici, sia nuovi che esistenti. L'Italia dovrà conformarsi a questa normativa entro il 31 dicembre 2025 e adottare misure concrete per migliorare l'efficienza del suo parco edilizio, tra i più vecchi e energivori d'Europa. Entro questa data, infatti, ogni Stato dovrà presentare un piano nazionale di ristrutturazione degli edifici stabilendo target per il 2030 e il 2040, con l’obiettivo di trasformare il parco edilizio nazionale (residenziale e non) in edifici a zero emissioni entro il 2050. Si stima che per raggiungere gli obiettivi minimi della direttiva (riduzione del 16% entro il 2030 dei consumi di energia primaria rispetto al 2020), l'Italia dovrà investire tra i 93 e i 103 miliardi di euro nel settore residenziale.

L’efficienza energetica nelle imprese italiane

L'Energy Efficiency Report 2024 rivela un quadro in evoluzione per quanto riguarda gli investimenti in efficienza energetica delle imprese italiane. La maggior parte delle imprese (55%) ha preferito dotarsi di tecnologie hardware consolidate, come il fotovoltaico e la cogenerazione, che rappresentano quasi il 60% degli investimenti complessivi. Gli investimenti in software, invece, restano ancora marginali (3%), pur avendo un alto potenziale dettato dai tempi di rientro degli stessi. Tuttavia, le previsioni per il prossimo quinquennio individuano un importante cambio di scenario, con un calo d’interesse nell’ investire in tecnologie consolidate come il fotovoltaico, i sistemi di aria compressa e gli interventi sui processi produttivi. Questo perché la maggior parte delle aziende è spaventata dal ritorno degli investimenti in un orizzonte temporale troppo lungo. Il quadro regolatorio italiano da questo punto di vista non aiuta: la maggior parte degli incentivi favorisce gli investimenti diretti in capitale e l'acquisto delle tecnologie rispetto ai modelli che prevedono la mediazione di operatori esterni (quali le ESCo) lungo l’iter dell’intervento, occupandosi dei servizi energetici e di formule contrattuali di tipo EPC. Ad oggi, dunque, prevale l’acquisto del bene rispetto alla fornitura del servizio, andando a mettere in luce un ridotto grado di maturità del nostro mercato nei confronti dell'efficienza energetica come servizio. Tuttavia, il passaggio dal Piano Transizione 4.0 (che rappresenta il piano di incentivi a cui le aziende hanno attinto maggiormente) al Piano Transizione 5.0 potrebbe incidere notevolmente su questo scenario che, ad oggi, resta un cantiere aperto.

Geoside per la transizione energetica

Un quadro in chiaroscuro che, proprio per le tante sfide aperte, richiede soluzioni innovative capaci di favorire la transizione energetica e raggiungere gli sfidanti obiettivi europei al 2030 e 2050. Geoside, tanto per il settore residenziale quanto per quello industriale e terziario, offre diverse soluzioni che possono favorire un importante efficientamento sia gestionale che impiantistico, il tutto guidato da un costante monitoraggio e analisi dei dati. L’approccio data driven integrato dalla tecnologia proprietaria Savemixer, infatti, abbinato a tecnologie innovative abilitanti in ottica di efficienza energetica, consente di ottimizzare i costi, migliorare le prestazioni di impianti ed edifici e contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2. 

All’interno del contesto economico e normativo attuale, Geoside si posiziona come un partner strategico al fianco di imprese e amministratori di condominio nell’affrontare le sfide non solo della transizione energetica ed ecologica, ma anche della trasformazione digitale, fornendo strumenti avanzati per il monitoraggio e l'ottimizzazione dei processi, insieme a un supporto costante nell’individuazione e applicazione degli incentivi e agevolazioni fiscali previsti dalla normativa vigente.

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